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La storia umana è in definitiva una storia distruttiva. Per Mino Vianello questo si deve in primo luogo a una distorsione della psiche maschile che, con il subentrare di collettività stabili, ha modellato l'intera organizzazione del potere e il controllo della cosa pubblica, dando vita alla cultura maschilista. Perché, dopo centinaia di anni di intensa solidarietà tra maschi e femmine cacciatori-raccoglitori, la carica empatica, utile non solo a livello interpersonale ma anche tra singolo e collettività, si è incrinata nell'uomo detentore del potere? E perché proprio nel momento in cui si sviluppavano il pensiero riflessivo e le comunità stanziali? Vianello conduce un viaggio verso il "trauma primordiale" del maschio, trovando, grazie alle scienze umane, una spiegazione originale e convincente al problema dell'aggressività dell'uomo, e propone il federalismo radicale come unica soluzione possibile all'"implosione" in atto del mondo contemporaneo. Prefazione di Mary Hawkesworth; Postfazione di Monica Luci.